Il caso
Sabrina ha 54 anni, lavora in una casa di riposo, vive da sola o più precisamente con
diversi gatti che ha adottato, parla a raffica, a parte quando entra in contatto con sè, allora
è capace di notevole profondità e sensibilità. Frequentata il Centro che gestisco, da tempo
e ha già fatto altre sedute sporadiche di psicologia energetica ed una di Logosintesi.
Quindi conosce già alcuni elementi di base di Logosintesi (Punto quattro del cambiamento
guidato) ed è presente una consolidata alleanza di lavoro di fondo (Punto uno del
cambiamento guidato). Ha un atteggiamento leggermente maschile e appena entra ti
racconta i suoi guai. Sabrina mi chiede che vorrebbe risolvere una situazioni di “voci” che
la disturbano. Ho verificato che è praticamente consapevole che le voci che sente sono
sue, (le raccontano di amori immaginari) e non reputo necessario doverla indirizzare ad
uno psicologo o psicoterapeuta. Concordiamo una serie di almeno 5 sedute.
Prima seduta
Una breve meditazione guidata, anche per metterla a suo agio.
(Punto uno del cambiamento guidato Alleanza terapeutica o di lavoro).
Inizia a raccontarmi delle voci che sente. (Punto due del cambiamento guidato raccolta
informazioni).
A. Le voci come le senti?
S. Le voci, alcune le sento veramente, [ti racconto] una cosa che mi è successa, sono
andata a fare meditazione in chiesa.
A. Si.
S. Due anni fa ero in meditazione dato che lì c'è un'energia molto forte, io ho sempre
avuto un senso di colpa che meditazione non è come pregare, e mi sentivo in colpa nei
confronti di Gesù della chiesa, che non sono una brava cristiana; ho sentito Gesù che mi
diceva " Bene adesso tu vieni a messa, dici tutte le preghiere" e io mi sono alzata e ho gli
detto "No!" sono andata verso l'uscita e lui da dietro "No no non ti preoccupare
scherzavo....
A. [Risata].
S. E ho scoperto che anche Gesù ha il senso dell'umorismo.
[Poi mi racconta un episodio simile] S. Non lo so, ma queste voci le sento da dentro.
A. Si
S. Poi ci sono queste altre in auto che sento esterna che mi dice " Tu sei stupida" alla mia
sinistra
A. Quindi ci sono delle voci che senti dentro, che sono di sostegno che sono dei messaggi.
S. Come anche gli anziani appena morti una frase me la danno sempre, per esempio c'era
uno che stava male e sono riuscita, anche se avevo paura che si soffocasse a fargli
mangiare delle fragole, e il giorno dopo era morto e ho sentito che mi diceva "Almeno
sono riuscito a mangiare una fragola". [Ridiamo,poi mi racconta un episodio simile].
S. Alla mattina le telenovelas, quando sono ancora a letto sento qualcuno come se
parlasse di sopra, che mi fa delle dichiarazioni che mi dice di relazioni possibili, queste qui
non sono dei messaggi, sono delle valangate di "stupidaggini".
A. Si.
S. Mi è chiaro quando invece sono dei messaggi. [Un altro esempio di messaggio]
S. quelle frasi li mi arrivano quando non sto pensando niente, l'altro giorno stavo facendo
il giardino e non stavo pensando a niente e mi ha detto... il giorno prima mi ha detto....
S. Ho questi contatti e vorrei mantenerli, anzi vorrei anche approfondirli, però vorrei
chiarire sono anni che porto avanti questa confusione mentale, di quello che è veramente
e di quello che non c'entra niente; come si fa a sapere.
A. Scusa ma da quello che mi dici sai benissimo quando è qualcosa che ti sostiene, sai
quando è una cavolata, lo sai.
S. Anche perché lo sento di pancia tante volte o nel centro della testa le sento in modo
diverso.
A. Per cui sai quando i messaggi sono di un tipo o di un altro. Lo sai.
S. Ma si riesce ad eliminare l'altro?
A. Poi vediamo, per ora dimmi cosa vorresti. (Punto tre del cambiamento guidato
identificare le problematiche rilevanti per il cambiamento).
S. Imparare ancora di più la chiarezza per distinguere questi messaggi....
[Mi parla di alcune esperienze di channelling che ha avuto].
S. ... ma ero totalmente nell'amore, in uno stato di amore e di non mente...
A. Quindi hai delle esperienze chiarissime di questo tipo.
S. Si e mi piacerebbe averne di più, però dovrei essere più nel cuore.
A. Se sciogliamo alcune delle cose che ti disturbano avrai più energia disponibile e ti sarà
più facile essere nel cuore ed aprirti a questa dimensione ancora di più.
[Mi racconta delle sue pratiche spirituali e nel suo essere persistente nel praticarle al contrario
delle sue amiche, poi perde il filo].
S. ...mi sono persa.
A. Si, torniamo alle cose che vorresti dissolvere, che vorresti lasciare andare.
S. Si, non so se sono contraddittoria ma continuo ad avere l'idea di una relazione,
qualcuno che mi abbraccia mentre l'idea del sesso mi fa vomitare e lì è un po' un
problema...
A. Se vuoi avere una relazione, fa parte anche quello di una relazione.
S. Di fatti non sono convinta c'è una contraddizione di fondo però continuo a costruirmi
delle love story allucinanti... alle sei di mattina che potrei farci dei libri, poi l'ultima che
mi sono fatta l'avevo già sentita, perché in genere partono da persone che vedo che
incontro e poi mi faccio... no non sono io che lo faccio il film perché io lo ascolto.
A. Si.
S. ho la sensazione di ascoltarlo, ma non devo seguire questa cosa è una stupidaggine e
me lo dico sempre, però non riesco a non farlo.
A. Descrivimi com'è per te quando ascolti le voci (Punto cinque del cambiamento guidato
focalizzarsi su un'esperienza ed i suoi attivatori).
S. Una volta era paura, terrore, mi terrorizzavano,dicevano che avevo l'AIDS, che le
persone si suicidavano, come è successo a Francesca che il suo compagno si è suicidato, di
fatti quando ho lasciato Mario avevo paura che si suicidasse, gli telefonavo per accertarmi
che stesse bene.
A. Cosa senti nel corpo quando senti le voci? Senti delle sensazioni fisiche?
S. No adesso no ho più quelle cose li di panico, perché avevo paura di fare del male con la
Diksha, ma con la Diksha non puoi fare del male.
A. Che pensieri ti vengono quando senti le voci?
S. Nessuno, stavo a sentire.

A. Che disagio provi da 0 a 10, sentendo le voci, 0 è niente 10 è il massimo,
insopportabile?
S. Una volta erano terrorizzanti adesso così così.
A. Ti sei abituata?
S. Si diciamo 5.
A. Le percepisci come esterne, mi dicevi, da che parte ti arrivano?
[È confusa al riguardo]. S. Quando sono a letto, sopra e a destra.
A. Il tuo corpo aveva detto a sinistra?
S. Si quando sono in macchina le sento a sinistra che mi dicono che sono stupida.
A. Vedi qualcosa?
S. No non sono visiva.
A. Oltre le voci percepisci qualcos'altro?
S. No.
A. Queste voci come le chiamiamo? Definiamo un modo di chiamarle.
S. La telenovela del mattino.
A. Ho una frase per te. (Punto sei del cambiamento guidato elaborazione).
F1 Recupero tutta la mia energia dalla telenovela del mattino e la riporto nel posto
giusto in me stessa.
Lasciamo agire la frase. …. Ho un'altra frase per te:
F2 Allontano tutte le energie estranee connesse alla telenovela del mattino, le
allontano da tutte le mie cellule, da tutti i miei corpi, dal mio spazio personale, da tutte le
mie dimensioni e le libero nella Luce.
Lasciamo agire la frase. … Ho un'altra frase per te:
F3 Recupero tutte le mie energie da tutte le mie reazioni accumulate sin' ora alla
telenovela del mattino, riporto la mia energia nel posto giusto in me stessa. ….
A. Cos'è cambiato?
S. Che sono più sorda di prima [Ride, è ancora un po' stordita dall'elaborazione].
A. Cos'è cambiato da prima?
S. Non lo so mi sento strana, ho una strana sensazione in testa, non è che mi si
rimpicciolisce di più il cervello [Ride].
A. Una sensazione di apertura o chiusura?
S. Come qualcosa che mi comprime.
A. Si, ha un colore? Un suono?
S. No.
A. Come la chiamiamo questa cosa che ti comprime?
S. Qualcosa dentro che mi stringe nella testa.
A. Ho una frase per te:
F1 Recupero tutta la mia energia da questo qualcosa che mi stringe nella testa e la
riporto nel posto giusto in me stessa.
A. Lasciamo agire la frase. …. A. Ho un'altra frase per te:
F2 Allontano tutte le energie estranee connesse a questo qualcosa che mi stringe nella
testa , le allontano da tutte le mie cellule, da tutti i miei corpi, dal mio spazio personale,
da tutte le mie dimensioni e le libero nella Luce.
A. Lasciamo agire la frase. … Ho un'altra frase per te:
F3 Recupero tutte le mie energie da tutte le mie reazioni accumulate sinora a questo
qualcosa che mi stringe nella testa , riporto la mia energia nel posto giusto in me
stessa.
A. Cos'è cambiato?
S. … [Mugugna].
A. C'è ancora questo qualcosa che ti stringe nella testa?
S. Si ancora più forte.
A. Anche più forte e si è definita in un qualche altro modo?
S. Ma secondo me è una cosa collegata al terzo occhio, è come se si stesse solidificando,
sento qualcosa di solido.
F1 Recupero tutta la mia energia da questo qualcosa di solido dentro la fronte e la
riporto nel posto giusto in me stessa.
Lasciamo agire la frase ….
F2 Allontano tutte le energie estranee connesse a questo qualcosa di solido nella fronte,
le allontano da tutte le mie cellule, da tutti i miei corpi, dal mio spazio personale, da tutte
le mie dimensioni e le rimando nel tempo e nel luogo dove realmente appartengono.
Lasciamo agire la frase … [mi accorgo che pensa].
A. Lasciare agire la frase significa non pensarci.
S. Si sta sciogliendo.
A. Bene, lascia che continui ad agire ...
F3 Recupero tutte le mie energie da tutte le mie reazioni accumulate sinora a questo
qualcosa di solido nella fronte, riporto la mia energia nel posto giusto in me stessa. ...
A. Cos'è cambiato?
S. C'è un po' meno questa cosa.
A. E oltre a questo? Cosa è cambiato in generale?
S. Sto abbastanza bene, solo sento questo lato e l'orecchio, non so se ho preso uno
strappo.
A. Senti la parte destra, come la senti?
S. Più pesante.
F1 F2 F3 su la parte destra più pesante.
S. Mi sento stanca.
[Le verso dell'acqua]. A. Bevi questo bicchiere d'acqua.
A. Adesso, se ripensi alla voce della telenovela del mattino, quanto ti disturba da 0 a 10?
S. 3. Ho una percezione diversa relativamente a questa cosa.
A. Bene, come la definiresti sempre la telenovela del mattino o in un modo diverso?
S. Le voci che non sono vere.
A. Ho una frase per te:
F1 F2 F3 su “le voci che non sono vere”.
S. Adesso ho come una barra sulla fronte.
F1, F2, F3 su “questa barra sulla fronte e a tutto ciò che rappresenta” ….
A. Cos'è cambiato?
S. Non riesco a tenere gli occhi aperti (è stanca e provata).
A. Fai qualche respiro profondo e consapevole. [I suoi respiri sono abbastanza superficiali].
F1, su qualsiasi ostacolo a un respiro profondo e completo …
S. Ho il cervello nel caos.
A. Ripeti questa frase: Adatto tutti i miei sistemi ai cambiamenti in corso.
S. Meglio.

F2, F3, su qualsiasi ostacolo ad un respiro profondo e completo …
A. com'è il respiro adesso?
S. Meglio, ma ho ancora un peso in testa.
A. Ripeti questa frase: Adatto tutti i miei sistemi ai cambiamenti in corso ….
A. In questo momento da 0 a 10 dimmi quanto è il disturbo relativamente alle voci che
non sono vere?
[Fa una battuta e ride]. S. Ho la sensazione di una cosa lontanissima.
A. Bene mettila in un numero da 0 a 10 questa cosa lontanissima.
S. Due.
A. Bene, per oggi la lasciamo qui. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni, utilizza la
frase: Adatto tutti i miei sistemi ai cambiamenti in corso.

Seconda seduta
[Una breve meditazione guidata, anche per metterla a suo agio].
Mi riferisce che il SUD relativamente alla “telenovela del mattino” che al termine della
prima seduta era sceso a 2 è tornato a 5, dato che questa notte è rimasta sveglia dalle tre
alle cinque a raccontarsela.
A. Questa voce è una parte di te, cosa crede?
S. Se trovassi un compagno sarei più tranquilla, più serena, saprei su chi contare, è una
favola comunque perché non è detto... dipende chi trovi, le persone hanno anche un lato
negativo.
A. Per adesso raccontami solo quello che crede quella parte lì.
S. È che sono in contraddizione.
A. Vero quando ci sono più parti sei in contraddizione, una parte crede una cosa e un'altra
ne crede un'altra.
Dato che mi dice che una parte di lei vorrebbe una relazione e una parte no, scelgo di utilizzare
lo strumento delle mappe e anche perché per lei diversamente è più difficile rimanere in un
aspetto e esprimere cosa crede e sente quella parte. Le faccio mettere un segnaposto per la
parte “se avessi un compagno sarei più serena” uno per la parte che non vuole la relazione ed
uno per il testimone.
La faccio spostare nelle varie posizioni, in questo modo diventa facile far emergere le fantasie,
le credenze, le memorie delle due parti antagoniste e le annoto via via che emergono.
Poi lasciando la mappa piazzata torniamo a sedere.
S. Ho visto troppe liti tra i miei, e ho avuto sempre delle relazioni con dei disgraziati..... c'è
il sogno di trovare una persona che sia tranquilla, equilibrata, però allo stesso tempo
penso che sia un sogno che non può succedere. Succede solo nelle telenovelas, quella di
stanotte..
A. Le relazioni che ti sei attirata sinora sono state di un certo tipo dato che nel tuo spazio
personale vibrano alcune energie bloccate, se le sciogliamo attirerai delle relazioni
diverse.
S. Adesso non attiro nessuno, non vado oltre il mio giardino!
A. Con questo set di credenze qua mi stupirei … [Ridiamo].
A. Ho una frase per te:
F1 Recupero tutte le mie energie da tutte le mie fantasie collegate a “se avessi un
compagno” e la riporto nel posto giusto in me stessa.
F2 su “se avessi un compagno”.
F3 Recupero tutta la mia energia da tutte le mie reazioni accumulate sinora alla fantasia
che se avessi un compagno sarei meno sola e al fatto che non si è realizzata e
riporto la mia energia nel posto giusto in me stessa.
F3 bis Recupero tutta la mia energia da tutte le mie reazioni accumulate sinora alla
fantasia se avessi un compagno avrei un sostegno e al fatto che non si è realizzata
finora e riporto la mia energia nel posto giusto in me stessa.
F3 tris su alla fantasia se avessi un compagno avrei qualcuno che mi vuole bene e al
fatto che non si è realizzata.
F1 F2 F3 su la fantasia “se avessi un compagno avrei calore umano” (in F3 aggiungo: e
al fatto che non è così).
F1 F2 F3 su la credenza “se avessi un compagno non potrei più fare tutto quello che
voglio”.
F1 F2 F3 su “sono troppi gli anni che sono da sola per avere una relazione”.
F1 F2 F3 su “faccio fatica ad immaginarmi con un compagno”.
A. Le discussioni tra tuo padre e tua madre, qualcuna in specifico che ti viene in mente?
S. Quando uscivano in macchina insieme una volta al mese, mio padre aveva una guida
sportiva e lei soffriva il mal d'auto, e quando soffriva lei, soffrivo anch'io, e si finiva per
litigare tutto il tempo.
A. Questo film qui come lo chiamiamo?
S. Uscire in auto con i miei.
A. Da 0 a 10 quanto ti disturba “uscire in auto con i miei”?
S. 10.
A. Ho una frase per te:
F1 F2 F3 su “Uscire in auto con i miei”(in F2: Allontano tutta l'energia dei miei
genitori... e la rimando a loro nel loro vero Sè).
A. Cos'è cambiato?
S. Una sensazione di rilassamento.
A. Se ripensi adesso a questi ricordi quanto stress ti da?
S. un po meglio 8 ho anche una foto di mia madre sul marciapiede che sta male.
F1 F2 F2bis F3 su l'immagine e il ricordo di mia madre seduta sul marciapiede che
sta male e su tutto ciò che questo rappresenta (in F2: Allontano tutte le energie di mia
madre.. F2bis: Allontano tutte le energie di mio padre).
[Qui è in contatto con le emozioni precedentemente congelate].
A. Cos'è cambiato?
S. Prima ho visto dei cocci di vetro e poi sono spariti ed è rimasto un buco nel cuore.
F1 F2 F3 su l'immagine del buco nel cuore e di ciò che rappresenta.
A. Cos'è cambiato?
S. Sono sul triste rassegnato, sento il dispiacere sul cuore.
A. Se ripensi al ricordo di quando uscivate in auto insieme.
S. 6/7.
[Il tempo della seduta volge al termine, per concludere le faccio esplorare nuovamente la
mappa poi la posiziono sul segnaposto del testimone].
A. Se rappresentassero qualcuno della tua vita queste due parti chi sarebbero?
Riconosce immediatamente la madre nella parte che sogna una relazione e subito dopo il
padre nella parte che rifiuta una relazione. Poi le faccio raccogliere i segnaposto della mappa.

Osservazioni
Nel periodo tra la seconda e la terza seduta ri-partecipo al livello base, che tra l'altro nel
frattempo ha cambiato formato e da due è diventato di tre giorni. Ovviamente il modo di
insegnare si è evoluto ed è migliorato. Questo mi permette di riconoscere e correggere
alcuni errori nella pratica del metodo e in specifico:
– di essere più attento non solo a trovare l'attivatore ma anche far si che la persona
passi dalla personalità apparentemente normale alla personalità emotiva, cioè di
aprire qualche breccia nella dissociazione secondaria in modo che la persona rientri
in contatto con le emozioni congelate della dissociazione primaria;
– di continuare a cercare l'attivatore non solo nel primo giro ma anche nei successivi.
Spesso alla domanda “Cosa è cambiato?” Il cliente risponde con un sintomo come
ad es: un nodo alla gola, un peso allo stomaco, qui il modo corretto di procedere è
di cercare l'attivatore del nodo alla gola, del peso allo stomaco, invece prima nel
secondo giro utilizzavo la reazione come se fosse un attivatore. Errore commesso
nella prime due sedute.
Terza seduta
[Una breve meditazione guidata, anche per metterla a suo agio].
Verifico le variazione dello stress e della frequenza delle “voci”.
La frequenza prima dell'inizio dei trattamenti era 8 e lo stress 5.
Nell'ultimo periodo dopo il secondo trattamento la frequenza 3 e lo stress 2.
Riprendiamo la mappa della volta scorsa, con il testimone, la parte che fantastica su un
rapporto, la parte che vuole stare da sola, la esplora nuovamente.
Nella posizione che desidera una relazione entra subito in contatto con le emozioni,
tristezza e, in forma leggera, ansia, panico, paura poi anche un po' di rabbia.
A. Per cos'è questa rabbia?
S. Perché non si realizza niente! Sono tutte fantasie, allucinazioni del mio inconscio... ma
non si realizza nulla. [Poi divaga, la riporto sul sentire].
A. Chiudi gli occhi, quello che non si realizza, dov'è? Nel tuo corpo nel tuo spazio intorno
a te?
S. Ho smesso di respirare, in fondo c'è la paura che si realizzino....
A. Non elaborare mentalmente per favore ritorna a quello che sente questa parte.
A. Qual'è la fantasia più grande?
S. Ne ho fatte tante...
A. Si al di là dei particolari, qual'è il tema centrale?
S. La fantasia che inizio una relazione.
A. Questa fantasia nel tuo spazio personale dov'è? Con gli occhi chiusi percepisci dov'è
registrata, immagazzinata?
S. Prima cadevo in avanti, adesso all'indietro, è qua [mi indica un punto].
A. Come sai che è li, ha una forma, un colore, ha un suono?
S. So che è li (e mi indica un punto davanti a lei).
A. Ho una frase per te:
F1 F2 F3 su la fantasia che inizio una relazione. (in F3 aggiungo: al fatto che non
succede e al fatto che una parte di me non vuole una relazione...)
A. Cos'è cambiato?
S. Io continuo a pensare non è che non trovo relazioni, trovo solo storie di sesso .... una
come me non la vuole nessuno. [e divaga].
A. Un pezzo per volta. La fantasia, c'è ancora la fantasia?
S. Ma non è proprio una fantasia.... Per un po' nega che l'origine delle voci è dentro di lei, le
ripresento il concetto che non è lei ma una parte della sua personalità, sembra accettarlo, mi
dice che una volta era molto peggio, le voci erano su storie terrorizzanti ora sono per la
maggior parte telenovelas, di come psicologo e psichiatra le avevano spiegato che non era
pazza come credeva lei. Poi incomincia a parlare di sua madre e di quanto abbia sofferto con
lei. Le chiedo di mettere un segnaposto per sua madre.
Improvvisamente si apre e mi descrive la dissociazione secondaria:
S. Era come se avessi questo bisogno incolmabile d'amore che non veniva mai soddisfatto
perché non riuscivo a darmi il tempo di realizzare una relazione, tutto finiva solo in storie
di sesso o di interesse degli altri nei miei confronti, gli serviva una casa, dei soldi... e non
avendo frequentato un certo ambiente, una persona sana con i piedi per terra, non la
trovo ora, figurati allora ed ero sempre nella disperazione più totale per questo bisogno
d'amore…. Avevo bisogno che qualcuno mi toccasse, mi abbracciasse per sentirmi viva…
mi raccontavo quell'amore che non c'era, io mi illudevo che ci fosse, sapendo benissimo…
una cosa tremenda praticamente. Capisco che ora sono glaciale, rispetto a com'ero, ho
sofferto talmente tanto che mi sono pietrificata.
A. Prova a tornare nello spazio del testimone, … come ti senti se guardi verso tua madre?
S. Non ho un grandissimo dispiacere.
A. Sei disponibile a sperimentare la sua posizione?
Si sposta nella posizione che rappresenta la madre, la lascio un attimo a sentire.
A. Impersonando lei, ti volti verso di te, verso il segnaposto che ti rappresenta.
S. Per certi aspetti sono diventata come lei, l'unica differenza che io lavoro e ho un
minimo di autonomia, lei era chiusa li, ed era completamente fuori di testa e dava fastidio
a tutti i vicini….
A. Ora dici la frase come se fossi tua madre, la dici per conto suo.
F1 Recupero tutta la mia energia legata a te Sabrina e ti lascio libera al tuo destino,
recupero tutta la mia energia e la riporto nel posto giusto in me stessa. …
Sento che una parte si è sciolta ma che ci sono degli impedimenti che vengono dalla
generazione precedente.
A. Se ci fosse qualcuno che ostacola questo scioglimento di energia che stiamo facendo
qua, del sistema famigliare, chi sarebbe? Chiudi gli occhi e prova a sentire. [E la faccio
girare verso dietro, verso gli antenati].
A. Metti due segnaposti uno per il nonno e l'altro per la nonna.
S. Mia madre aveva un legame morboso con suo padre, forse doveva essere il maschio che
non aveva mai avuto, lui aveva avuto solo femmine, anch'io avrei dovuto essere un
maschio.
A. Molto interessante. [La faccio posizionare nella postazione del nonno, rivolto verso la
madre della cliente] Tua madre si chiamava?
S. Rita.
A. Ora dici le frasi come se fossi il nonno:
F1 Recupero tutta la mia energia legata a te Rita, a tutte le mie speranze, aspettative e
fantasie su di te e la riporto nel posto giusto in me stesso. [Qui è necessaria una pausa
relativamente lunga di elaborazione, circa 5 minuti].
F2 Allontano tutta l'energia estranea connessa a queste fantasie, speranze, aspettative
su di te Rita, l'allontano da tutte le mie cellule, da tutti i miei corpi, dal mio spazio
personale, dal mio destino e la libero nella Luce.
F3 Recupero tutta la mia energia da tutte le mie reazioni accumulate sinora a queste
speranze aspettative e fantasie su di te Rita e sul fatto che molte di queste non si
sono realizzate, riporto la mia energia nel posto giusto in me stesso.
Dopo l'elaborazione, la faccio spostare nella posizione della nonna:
F1 F2 F3 su fantasie, aspettative e speranze su di te Rita.
Dopo l'elaborazione, la faccio spostare nella posizione della madre, volgendola verso di lei.
F1 su fantasie, speranze e aspettative su di te Sabrina e ti lascio libera al tuo
destino.
F2 su fantasie, speranze e aspettative su di te Sabrina.
F3 su fantasie, speranze e aspettative su di te Sabrina.
A. Cos'è cambiato?
S. Ho immagini di mia madre felice contenta.
La faccio uscire dalla posizione della madre e guardare alla mappa, se vuole spostare
qualcosa, mi dice che vorrebbe stare solo nella posizione del testimone e non ha interessi ne
verso le fantasie ne verso l'altra parte, ora me la descrive come la parte razionale (maschile)
che si occupa delle questioni legate alla sopravvivenza: “Ne ho abbastanza di questa sono
quasi sempre qui”. Le faccio raccogliere la mappa. Poi entra nel lamento, le spiego che tutta
l'energia che era bloccata nelle fantasie e che ha recuperato le sarà disponibile per essere più
presente e per occuparsi invece di preoccuparsi, che abbiamo sciolto cose vecchie nel sistema
famigliare e che comunque si può procedere solo un passo alla volta. (Punto 4 del
cambiamento guidato). Mi racconta che ha una foto di quando aveva 11 anni con suo padre e:
S. …Assomigliavo a mia nonna, sembra che avessi 30 anni.
A. Chiudi gli occhi e dimmi dov'è quest'immagine di te a 11 anni, che come dici, sembravi
una vecchia, guarda senti nel tuo spazio personale. [Mi indica dietro]. Permettiti di sentire
quello che sentiva quella ragazzina. [Vedo che è entrata in contatto con l'emozione e la
fermo dal verbalizzare che la porterebbe fuori dalla personalità emozionale]. Ok, non è
necessario che dai un nome a queste emozioni.
F1 F2 F3 su l'immagine e il ricordo di me ragazzina a 11 anni che sembro una vecchia
e di tutto ciò che questo rappresenta.
A. Cos'è cambiato?
S. ho il cuore che mi batte a mille, mi è venuto in mente un ricordo, a 11 anni mi sono
venute le mestruazioni e non sapevo che cosa fossero, ed ero sconvolta, mia madre mi ha
detto che non potevo più andare in bicicletta con i maschi altrimenti restavo incinta.
A. Il ricordo che ti arrivano le mestruazioni e non sai cosa sono, dov'è nel tuo spazio
personale?
S. Ho una sensazione di cadere verso il basso [indica verso il basso].
A. Se pensi a questo ricordo com'è?
S. E' un'immagine.
A. In questa immagine ti vedi da dentro o da fuori?
S. Da fuori.
A. Ho una frase per te: Recupero tutta la mia energia e tutte le parti di me che,
quando ho avuto la prima mestruazione e non sapevo che cos'era, si sono
allontanate, le recupero e le riporto nel posto giusto in me stessa.
Dopo l'elaborazione verifico e, nel ricordo che quasi non trova più, si vede da dentro.
Le parti allontanatesi per lo shock sono recuperate.
A. Se pensi a tua madre che ti dice “non andare in bicicletta con i maschi altrimenti rimani
incinta” dove la vedi, senti, ascolti nel tuo spazio personale? [Mi indica un punto].
F1 F2 F2 su ricordo e l'immagine di mia madre che mi dice ora che hai avuto le
mestruazioni non puoi più andare in bicicletta con i maschi altrimenti rimani
incinta (in F2 Allontano tutta l'energia di mia madre connessa…).
A. Cos'è cambiato?
S. Sento più spazio dentro.
Nella verifica al termine della seduta sul tema delle “voci”: lo stress è sceso 1!
Quarta seduta
[Una breve meditazione guidata, anche per metterla a suo agio].
A. Quando scendi giù nella pancia stai maglio?
S. Si.
A. Facciamo una verifica, Quanto frequenti e quanto stress ti danno le voci in quest'ultimo
periodo dall'ultima seduta?
S. Le voci sono abituata le sento da piccola… frequenza 6, stress 2, se pensi che questa
cosa mi faceva impazzire ora va molto bene!
[Mi parla delle difficoltà che aveva con sua madre e poi del fatto che ora con una amica riesce
a trattenersi dal cercare di convincerla a fare diversamente da come questa amica ha scelto].
A. Se pensi a tua mamma adesso come senti?
S. Pensavo prima a questa cosa dei leghisti dei fascisti prima in bicicletta....
A. Cosa?? Cosa ha a che fare con tua madre?
S. Mia madre era così: era una cattolica trasformata in questo, perché ha vissuto il periodo
del fascismo, una vittima che impara dal tiranno, si è presa un sacco di botte perché non
volevano comperarle il vestito da piccola italiana. Le donne della mia famiglia sono state
tutte violentate dai fascisti, dai tedeschi, una faccenda abbastanza incasinata, mia madre
che erano bambine… le altre… compresa mia nonna…. Diciamo che avevo molto più
rancore nei suoi confronti, poi cercando di capire, di lasciare andare e anche il lavorare
con gli anziani. Bene, la penso abbastanza con amore non ho più tutto quel rancore nei
suoi confronti visto la vita che ha avuto dentro e fuori dalla psichiatria non è stata tutta
colpa sua, era così, perché era così. Mia madre fin da piccola mi diceva “tu as el diaul” (tu
hai il diavolo…), io ero un demonio, cioè avevo un casino di energia, iperattiva,
probabilmente lo stress della loro situazione, mio fratello sordo… e ho continuato ad
avere sempre questa cosa anche dopo, con il sesso con le altre cose, e poi sentendo le voci
era un po difficile non pensare che non avessi il demonio. Ed è stata una cosa abbastanza
pesante, però lei ha fatto quello che poteva con le sue possibilità. Quindi razionalmente la
penso bene, la vedo sorridente felice, mi sento felice.
A. Ti capita di fare pensieri del tipo:” Se avessi avuto una madre differente…?
S. Si una volta lo pensavo, … [e fa il raffronto con la sorellastra che ha avuto una madre
diversa].
A. Se pensi a tuo padre come ti senti?
S. Come ho cancellato Ronaldo ho cancellato anche mio padre… non riesco lo sento
molto meno….
A. Proviamo a mettere giù una mappa. Metti un segnaposto per tuo padre e poi altri per
chi è collegato a lui. Poi chi c'è, tuo fratello?
S. Si.
A. L'altra donna?
S. Anna che è la madre di Roberta la mia sorellastra che è nata in Inghilterra e ha la
doppia cittadinanza.
A. I genitori di tuo padre li hai conosciuti.
S. Si li ho conosciuti e anche li c'era tutta una faccenda.
A. Che faccenda c'era?
S. C'era il nonno che aveva messa incinta la sorella della moglie e sua moglie lo ha
tiranneggiato per tutta la vita. Teatrale.… Non mi piaceva andarla a trovare perché
rimanevo sconvolta, abbracciava sempre e sembrava una meridionale, falsa come non so
cosa. Lui invece era più buono.
A. Facciamo una bella cosa, scrivi sui fogli chi sono, altrimenti ci perdiamo.
A. Tuo papà si chiamava?
S. Armando. Mia nonna Giuseppina, Pina la chiamavano, metteva zizzania dappertutto
dove poteva, anche mia madre era così, mio padre non ha avuto molta fantasia. Il nonno si
chiamava Sergio, mio fratello Gino, Anna e Roberta. Di fatto anche la seconda moglie di
mio padre aveva lo stesso fisico, gli stessi difetti, solo più giovane.
A. Disponili come ti sembra meglio e poi fai un giro intorno alla mappa.
S. Si... no aspetta.. così.
A. Scegli il tuo posto da dove osservi questa mappa.
S. Qui.
A. Dove senti che c'è più tensione?
S. Non saprei non riesco a sentire.
A. Ok prendi il posto di tuo fratello, e lui si gira verso di te, verso il tuo posto. e fra poco
dirai le frasi che ti suggerisco al posto suo come se fossi lui.
F1 Recupero tutta la mia energia legata a te Sabrina e la riporto nel posto giusto in me
stesso. …
F2 Allontano tutta l'energia estranea che mi collega a te Sabrina e al tuo destino, le
allontano da tutte le mie cellule da tutti i mie corpi dal mio spazio personale e le libero
nella Luce. …
F3 Recupero tutte le mie energie da tutte le mie reazioni collegate a te Sabrina e al tuo
destino e riporto la mia energia nel posto giusto in me stesso. …
A. Fra un secondo ritorna al tuo posto.
S. Sto pensando ad un sacco di cose che non c'entrano niente.
A. E guardi lui. F1, F2 , F3 su collegata a te Gino e al tuo destino …
A. Cosa è cambiato?
S. Bene.
A. Bene, cos'è cambiato? in che modo è cambiato?
S . … So che fa' una c*****a, però sono tranquilla è un problema suo. (poi mi parla del
rapporto con suo fratello e sua cognata e concordiamo di non occuparci di questo per ora).
A. Guarda cosa è cambiato nella mappa, guarda se ti sembra tutto al posto giusto o se vuoi
spostare qualcosa, qualcuno, fai anche un giro intorno.
S. Li sento molto lontani, anche mia sorella, c'è questa cosa della sorella, io tratto le mie
colleghe come sorelle, mi manca questa cosa.
A. (Mi appunto quest'ultimo tema da affrontare in futuro) OK, Guarda tra chi c'è li nella
mappa guarda dove c'è più energia bloccata. Prova a sentire qui, verso tuo padre,
soffermati un attimo su tuo padre.
S. … ho poca stima delle donne.
A. Che ti ha passato lui?
S. Si, lui questa cosa l'ha riversata su di me, perché non ero inconsapevole e deficiente
come mia madre, però questa cosa lui ce l'aveva nei confronti di tutte le donne, quindi era
una cosa dovuta….
A. OK vai nel suo segnaposto e rivolgiti verso il tuo segnaposto. Permettiti di sentire
dentro. …
S. Mi vedo piccola, quando sono cresciuta mi ha abbandonato, e con mia sorella ha fatto la
stessa cosa…. mi vedo piccola.
A. La frase che ora ti suggerisco la dici al posto suo, come se fossi lui.
F1 Recupero tutta la mia energia legata a te Sabrina e al tuo destino, la recupero e la
riporto nel posto giusto in me stesso A. lasciamo agire la frase …
F2 Allontano tutta l'energia estranea che ho riversato su di te Sabrina e sul tuo
destino, l'allontano da tutte le mie cellule, da tutti i miei corpi, dal mio spazio personale e
la libero nella Luce. …
F3 Recupero tutta la mia energia da tutte le mie reazioni collegate a te e al tuo destino e
la riporto la mia energia nel posto giusto in me stesso. …
S. Mi viene in mente questa fotografia che mi guarda come se fossi scema.
A. Aspetta un attimo… ora ritorna alla tua posizione e parlami di questa immagine.
S. Adesso lo vedo un po' meglio.
A. Bene, ora parlami un po' di questa immagine che è venuta a galla.
S. É in una delle foto….
A. Lui ti guarda come se tu fossi scema?
S. Si, si commisera secondo me, sta pensando "Non c'è niente da fare ho una figlia
stupida" cattiva probabilmente anche, sono così cattiva perché mentre lui rimane in
ospedale gli ultimi sei mesi della sua vita io me ne vado a fare la stagione a Firenze (dato
che lui mi ha abbandonato)... perché dovevo stare lì a vegliare uno che neanche conoscevo
e poi c'era Anna (che poteva occuparsi di lui), c'era...
A. Chiudi gli occhi.
S. C'era mia madre... (che poteva occuparsi di lui).
A. OK, chiudi gli occhi, questa immagine, questo ricordo dov'è nel tuo spazio personale.
S. Sai, chi mi piglia così. [Un respiro affannoso quasi asmatico e con le mani indica come un
blocco dalla gola giù fino al bacino]
A. A parte la reazione, dov'è questa immagine di lui che ti guarda in questo modo.
S. Lo ricordo qui (indica davanti) come quando è stata fatta la foto.
A. Come lo chiamiamo questo ricordo? L'immagine di mio papà di quando abbiamo fatto
la foto e mi guardava come se fossi stupida?
S. Si, stupida e cattiva. A. OK.
F1 Recupero tutta la mia energia collegata all'immagina di mio papà di quando
abbiamo fatto la foto e mi guardava come se fossi stupida e cattiva, e a tutto ciò che
questo rappresenta, la recupero e la riporto nel posto giusto in me stessa …
F2 Allontano tutta l'energia estranea collegata all'immagina di mio papà di quando
abbiamo fatto la foto e mi guardava come se fossi stupida e cattiva, l'allontano da
tutte le mie cellule, da tutti i miei corpi, dal mio spazio personale e la libero nella Luce. ...
F2bis Allontano tutta l'energia di mio papà collegata all'immagina di lui, di quando
abbiamo fatto la foto e mi sembrava che mi guardasse come se fossi stupida e cattiva,
l'allontano da tutte le mie cellule, da tutti i miei corpi, dal mio spazio personale e la
rimando a lui nel suo vero Sè. ...
F3 Recupero tutta la mia energia da tutte le mie reazioni collegata all'immagine di mio
papà di quando abbiamo fatto la foto e mi sembrava che mi guardasse come se fossi
stupida e cattiva, la recupero e la riporto nel posto giusto in me stessa. …
A. Cos'è cambiato?
S. Mi è venuto in mente Casper (il gatto) ...mio marito, che è super offeso.
A. Cioè, stai divagando?
S. No ho il gatto che sta male, è collegato a mio padre che stava male, il gatto sta male, è
così, succede.
A. Mi dicevi che sei andata via, tu sapevi già cosa sarebbe stato? Se non stavi li?
S. Ma intanto l'ho visto una volta e non mi ha neanche rivolto la parola, mi sono seduta
come una cretina sul letto davanti a lui.... (..) era pesante parlare con mio padre, non mi
stupisce che per me con le donne è un disastro.
A. Ti ricordi che sei all'ospedale e lo guardi intontita. Dov'è quest'immagine? nel tuo
spazio personale? … Chiudi gli occhi un attimo. Guarda! Senti! Ascolta! Quest'immagine
questo ricordo.
S. No, mi squilibra questa cosa, fino ai piedi, le gambe, mi sento tutta....
A. Si, quanto ti disturba quest'immagine, questo ricordo da 0 a 10?
S. è passato tanto tempo….
A. Si quanto ti disturba?
S. Sento l'occhio che mi va strabico....
A. Si, dimmi quanto ti disturba, dammi un numero da 0 a 10.
S. Non riesco, non è che mi dà poi così fastidio, non riesco a vedere bene, boh 5.
A. OK 5, nel tuo spazio personale chiudi gli occhi e dimmi dov'è questo ricordo questa
immagine, Guarda, senti. [Mi indica una posizione dietro].
F1 Recupero tutta la mia energia collegata all'immaginae e al ricordo di quando sono
andata a visitare mio padre in ospedale, e riporto tutta la mia energia nel posto giusto
in me stessa. …
F2 Allontano tutta l'energia estranea collegata all'immagine e al ricordo e a tutto ciò che
questo rappresenta, di quando sono andata a visitare mio padre in ospedale,
l'allontano da tutte le mie cellule, da tutti i miei corpi, dal mio spazio personale, da tutte
le mie dimensioni e la libero nella Luce. …
F3 Recupero tutta la mia energia da tutte le mie reazioni accumulate sinora, collegata
all'immagina ed al ricordo e a tutto ciò che questo rappresenta di quando sono andata a
visitare mio padre in ospedale, la recupero e la riporto nel posto giusto in me stessa. …
[Fa un profondo respiro].
A. Cos'è cambiato?
S. Mi è venuto di dirgli grazie.
A. Beh allora qualcosa è cambiato.
S. Subito, poi ho sentito grazie, me lo sarò detta da sola, ma comunque... ed ero già in
vacanza con il vespino.
A. Quale vespino?
S. Quello che prenderò in queste prossime vacanze a noleggio.
A. Ok lasciamola qua per adesso, raccogli la mappa.
S. Ho come un rifiuto ad entrare in queste cose.
A. Questa cosa era un peso... Se ripensi a questa cosa ora quanto ti stressa? Quanto ti
disturba?
S. Niente.
A. Bene quindi prima era 5 ed ora niente! Quindi è cambiato un bel po'!
S. E anche ho avuto altre immagini mentre dicevo tutta sta cosa, di mio padre, immagini
molto forti di quando ero piccola, di quando lui è stato cattivo con me ed ha avuto delle
reazioni esagerate, perché ci vedevamo poco però quel poco....
A. Era diverso?
S. Si mi sono venute su anche quelle, ti racconto una, due cose, troppo assurda quando ho
fatto le tonsille,..., ho tolto le tonsille e lo facevano ambulatorialmente una volta, solo con
l'anestesia locale, io devo essere svenuta, mi ha regalato una bambola che era grande
come me con i volant, mi han dato il gelato e poi mi hanno portato a casa. Ti ricordi della
faccenda del mal d'auto..... Io il sangue dell'operazione l'avevo inghiottito, ho cercato di
tenere duro, ma sono arrivata fino a dove lui ha frenato e parcheggiato davanti casa e ho
vomitato in auto il sangue, è diventato una belva.
A. Chiudi gli occhi un attimo, dov'è il ricordo, l'immagine di tuo padre che si è incavolato
quando gli hai vomitato in macchina? [Mi indica un punto].
F1 Recupero tutta la mia energia dall'immagine e dal ricordo di quando mio padre è
diventato una belva perché gli ho vomitato sangue in auto e da tutto ciò che questo
rappresenta, e riporto tutta la mia energia nel posto giusto in me stessa. …
F2 Allontano tutta l'energia di mio padre connessa all'immagine e al ricordo di quando gli
ho vomitato sangue in macchina e a tutto ciò che questo rappresenta, l'allontano da
tutte le mie cellule, da tutti i miei corpi, dal mio spazio personale, da tutte le mie
dimensioni e le rimando a lui nel suo vero Sè. …
F3 Recupero tutta la mia energia da tutte le mie reazioni accumulate sinora alla scena e al
ricordo di quando gli ho vomitato sangue in macchina e a tutto ciò che questo
rappresenta e riporto tutta la mia energia nel posto giusto in me stessa. …
A. Cos'è cambiato?
S. Mi è tornato in mente cosa stavo dicendo ad una mia collega, che quando stavo male mi
abbandonavano.
A. Ci sono ancora cosa da vedere, ma anche per te si sta facendo tardi....
[La sento dopo che è tornata dalle vacanze, la frequenza delle voci è scesa a tre e lo stress
relativo a queste voci è 2].
Quinta seduta
[Seduta non registrata, quello che ricordo...]
Nelle sedute precedenti era emerso un episodio di violenza sessuale di cui erano state
vittime le donne del ramo materno, al tempo della seconda guerra mondiale.
Concordiamo che questo è l'argomento di questa seduta.
Utilizzo la metodologia della Logocostellazione sulla linea del tempo, dato che mi informa
che ci sono episodi correlati accaduti successivamente. In pratica, a partire da adesso,
sulla linea del tempo le faccio mettere dei segnaposto, uno per il momento presente e uno
per ogni episodio rilevante; su ognuno le faccio scrivere lo stress relativo:
- il primo aborto a 27 anni, SUD 10,
- una violenza sessuale subita da lei a 16 anni, SUD 9,
- un tentativo di violenza sessuale subita da lei a 13 anni, SUD 8,
- quando sua madre era stata picchiata dalla prozia perche era rimasta incinta, SUD 8,
- un tentativo di violenza subita a 16 anni da sua madre, SUD 7,
- la violenza subita dalla nonna e dalla prozia a cui sua madre e sua zia avevano
praticamente assistito, SUD 7.
Poi uno per volta, espandiamo ogni episodio: le faccio disporre un segnaposto per ogni
persona coinvolta.
Iniziamo con l'evento più lontano dato che, liberata l'energia da questo evento primario a
domino, anche i successivi, come vedremo, possono iniziare a liberare l'energia congelata
e di conseguenza lo stress relativo diminuisce.
Per semplificare, le faccio mettere un solo segnaposto per i perpetuatori della violenza.
Procedo posizionandola sul segnaposto della madre, rivolta ad ogni altro segnaposto dei
membri della famiglia, le faccio dire le tre frasi, come se fosse sua madre, su “la
rappresentazione della persona connessa a quando è successa la violenza”. Poi da
ogni altra posizione, rivolta verso sua madre, dicendo le frasi per conto del membro della
famiglia in quella posizione, su “connessa a te e al tuo destino quando è successa la
violenza”.
Infine le chiedo se è disponibile a prendere la posizione anche dei perpetuatori della
violenza, acconsente e anche qui dice le frasi.
Poi verifico il livello di stress: si è azzerato!
Da qui procediamo a ritroso sui vari episodi nello stesso modo, verificando prima il livello
di stress, che è già sceso notevolmente.
L'episodio più recente lo rimandiamo a una seduta successiva visto che abbiamo già
oltrepassato abbondantemente il tempo a disposizione. Concludo riposizionandola sul
segnaposto del momento presente e lasciandola lì qualche minuto per assorbire tutto
quello che è accaduto nella sessione.
Osservazioni
Le voci, l'elemento che la cliente chiede di risolvere sono la dissociazione di terzo livello,
la disconnessione dall'Essenza, la solitudine è il buco nero generatosi nell'infanzia con i
genitori troppo presi a litigare e a separarsi, per occuparsi dei suoi bisogni primari
affettivi, dissociazione di primo livello. Le sue relazioni sono una delle strategie per
compensare, dissociazione di secondo livello, però attrae relazioni inadeguate e violente,
dati il modello dei genitori e molta violenza verso le donne presente nel sistema familiare
nel ramo materno, “tutte le donne erano state violentate dai fascisti o dai tedeschi”, la
compensazione successiva sono le voci che le raccontano delle telenovelass amorose,
anche questa compensazione sta diventando un problema perché a volte la tiene sveglia
di notte.
Nella prima seduta cercando di sciogliere direttamente la dissociazione di terzo livello, si
ottiene un risultato parziale e temporaneo.
Nella seconda seduta, con le mappe trovo il modo di iniziare a fare emergere quello che
sta sotto, le credenze, le fantasie e successivamente le memorie, qui si apre un po' ed
entra nella “personalità emozionale” (secondo la definizione di Van der Hart O., Nijenhuis
E.R.S.., Steele K. In Fantasmi nel sé. Trauma e trattamento della dissociazione strutturale)
Interessante il fatto che, dopo il lavoro sulle credenze e fantasie delle due parti dissociate
e sulla memoria emersa, riconosce l'introiezione del padre e della madre in queste due
parti.
Nella terza seduta sempre con l'ausilio delle mappe, si iniziano a sciogliere
principalmente le introiezione della madre e alcune influenze sistemiche nel ramo
materno. Mi descrive con precisione la dissociazione di secondo livello. L'alleanza di
lavoro si sta approfondendo ed entra più facilmente nella personalità emozionale.
Nella quarta seduta si iniziano a sciogliere principalmente le introiezioni del padre.
Si evidenziano le violenze subite da tutte le donne del ramo materno nel periodo della
seconda guerra mondiale.
La tematica con la sorellastra è rimandata ma di estrema importanza per la rilevanza con
le colleghe di lavoro.Anche le memorie dei suoi genitori che litigano sono rimandate per
una risoluzione più profonda.
Nella quinta seduta tramite una Logocostellazione sciogliamo l'energia di violenza
sessuale presente nel sistema familiare e nella sua storia personale e questo si rivela un
punto di svolta nei trattamenti, infatti vedo Sabrina per una seduta dopo 15 giorni e mi
dice che le voci che le raccontavano le telenovelas sono scomparse! Inoltre mi dice che
quando incontra qualcuno che le piace, riconosce il suo desiderio!
Quindi il risultato sul tema portato dalla cliente è stato raggiunto completamente. Ci sono
ovviamente altre aree con energia congelata, come è emerso anche durante queste sedute.

Estratto dalla
Tesina sull'applicazione di Logosintesi da parte di un operatore in formazione
Andrione Angelo
2014